mercoledì 18 settembre 2013

L'evoluzione del digiuno modificato: il Muscle Detox

 
Dopo le prime iniziali (e giustificate) resistenze il mio digiuno modificato si è diffuso nel mondo del fitness, sdoganandosi così da un aurea di brivido, terrore e raccapriccio costruito intorno da medici bronto-nazional-popolar-televisivi e la vecchia scuola del bodybuilding legata al riso/pollo con relative bombe a profusione.
Ormai centinaia  di atleti, (sopratutto BIIOlogi) hanno provato in Italia e Spagna il programma pubblicato nei mesi scorsi in questa rubrica, con risultati eclatanti su grasso, massa muscolare ed eliminazione delle tossine.
Ma proprio per questo ho deciso di evolvere questa particolare strategia, a partire dal nome, chiamandolo Muscle Detox, in quanto la parola digiuno spaventa e io voglio invece che questa straordinaria manipolazione alimentare si diffonda più possibile per aiutare sempre più persone ad ottenere i risultati voluti.
Con questo articolo intendo fare un po' di chiarezza sui meccanismi fisiologici e antropologici che mi hanno permesso di consigliare un strategia decisamente estrema come il digiuno, anzi il Muscle Detox, attirandomi diverse critiche dal tutto il nostro settore e anche dalla comunità medica.
Inizio con il dire che il primo scettico ero proprio io, cresciuto nel body building anni '80, quando per una terrificante pseudo-cultura pseudo-scientifica, se mancavi un pasto allo scadere delle tre ore, ti coglievano subito i fulmini della inarrestabile e irreversibile  perdita muscolare.
Per anni sono andato avanti cosi, guardando con sospetto chi (sopratutto adepti delle religioni orientali e medio-orientali) digiunava, dicendomi sempre che non era proprio il caso da applicare la mio sport. Tuttavia, attorno al 1997-98, mi ero oramai accorto che quasi qualunque cosa che mi avevano detto all' epoca i “grandi saggi della cultura fisica” (tra l' altro gli stessi che adesso mi  insultano ogni giorno su facebook, definendomi “fenomeno mediatico”) erano del tutto sballate.
Sappiamo tutti quali; allenamenti giornalieri fino al tramonto, niente scarico, esercizi di isolamento, i grassi fanno ingrassare, senza bombe non si cresce e via via cosi, fino a chi la sparava più sempre grossa. Quindi ad un certo decisi di provare se veramente, stando senza mangiare per un certo numero di giorni, si perdeva cosi tanta massa muscolare come dicevano. Come sempre, mi documentai su più fonti e poi finalmente lo provai su alcuni miei atleti, se vogliamo anche con una certa curiosità di provare un campo completamente nuovo, almeno per l' ambiente del fitness.
Dopo i primi successi, non mi fermai, continuai ancora su centinaia di soggetti e solo dopo aver riscontrato l'assoluta mancanza di problematiche (tranne alcune reazioni, comunque  controllabili) scrissi il mio primo articolo sul digiuno solo 13 anni dopo (nel 2010) e proprio in questa rubrica, proprio per essere sicuro di avere tutti i dati a disposizione per consigliare, in tutta sicurezza, dei periodi senza cibo.

Ma quali erano questi dati?

Quando iniziai a studiare la fisiologia del digiuno, scoprii con mia grande sorpresa essere studiata fin dal 1800, con tanto di libro chiamato appunto “Fisiologia del digiuno” di Luigi Luciani, (professore di fisiologia dell' Università di Firenze) pubblicato più di 120 anni fa, nel lontano 1889.
La cosa da tener chiara è che nel digiuno il nostro organismo cerca di proteggere la massa muscolare (fondamentale per avere la forza di andare a cacciare nuovo cibo ed evitare cosi che il digiuno si possa prolungare troppo) e quindi per la maggior parte le calorie provengono dalle riserve di glucidi e di lipidi. Tuttavia una piccola quota di proteine devono essere utilizzate già nel digiuno notturno, in quanto il glucosio necessario per il cervello (circa 140-150 grammi) non può provenire tutta la notte dagli stock del fegato, limitati in glicogeno. Quindi se il digiuno dura alcuni giorni, i muscoli perdono degli aminoacidi, specialmente alanina, i quali vengono captati dal fegato e reni e servono per produrre glucosio.
Per un uomo di 70 Kg la cui spesa energetica basale è di 1800 calorie, dopo il secondo giorno di digiuno la perdita di proteine di origine muscolare è di 75 grammi, mentre il tessuto adiposo cede nello stesso tempo 160 grammi di trigliceridi e il fegato fornisce 180 grammi di glucosio. Non è una perdita enorme, che tuttavia per un digiuno di 5-7 giorni come da me consigliato, può portare ad un calo della massa muscolare di 375-525 grammi totali. Ma non è un grosso problema, perchè può essere facilmente tamponata con l'utilizzo di aminoacidi come supplemento, perchè nei muscoli lo stock di alanina è ricostituito dal catabolismo di leucina, isoleucina e valina.
Li avete riconosciuti? Si, non sono altro che i gloriosi e nostri amici da sempre, cioè i ramificati. Comunque altri aminoacidi concorrono alla formazione del glucosio e sono: glutammina, serina, glicina, asparigina, prolina e teronina; per questo motivo ho anche aggiunto nel programma Muscle Detox anche generose quantità di glutammina, proprio per limitare al minimo (direi anche quasi del tutto) il catabolismo muscolare.
Quindi, nel corso del digiuno il glucosio proviene dai depositi di glicogeno epatico, i quali si esauriscono rapidamente e poi dagli aminoacidi, dall'acido lattico, dall' acido piruvico e dal glicerolo.
Il piruvato è uno dei composti di partenza dai quali è possibile avviare la gluconeogenesi o la conversione in alanina.

Gluconeogenesi e chetoni

La gluconeogenesi è un processo metabolico mediante il quale, in caso di necessità dovuta ad una carenza di glucosio nel flusso ematico, un composto non glucidico viene convertito in glucosio, quali piruvato, lattato, glicerolo e amminoacidi.
Nelle attività sportive di tipo anaerobico la glicolisi è la principale modalità di produzione energetica nella massa muscolare. Questo provoca una grande liberazione di piruvato e, conseguentemente, una elevata produzione di acido lattico, capace di compromettere le prestazioni sportive acidificando l’ambiente muscolare. Gli aminoacidi forniscono il 60% di questo glucosio neoformato, mentre il lattato e il piruvato danno il 25% e il glicerolo il 15%. I muscoli liberano appunto alanina, che è captata dal fegato che la trasforma in glucosio.
Questo glucosio è poi liberato nel sangue e i muscoli che lo utilizzano lo trasformano in acido piruvico e lattico. Il fegato e reni ridanno del glucosio a partire  dal piruvato e dal lattato.
In sostanza, nel corso di un digiuno da 2 a 5 giorni, per un adulto con un metabolismo basale di 1800 calorie, questo consumo proviene da 75 grammi di proteine (300 calorie) e 166 grammi di trigliceridi (1500 calorie). Il glucosio epatico proviene dalla proteine e dal glicerolo (10% dei trigliceridi) e dal riciclaggio degli acidi lattico e piruvico. I muscoli utilizzano gli acidi grassi liberati  direttamente nel circolo del tessuto adiposo o i corpi chetonici (acetoacetato e beta-idrossi-butirrato) provenienti dall' ossidazione epatica degli acidi grassi.
Ma con i chetoni arriviamo ad una delle più aspre e leggendarie obiezioni sul digiuno da parte della comunità medica e cioè  che il cervello, al contrario degli altri tessuti, sarebbe capace di utilizzare solo il glucosio; ma poichè le riserve di glucosio bastano per un solo giorno o poco più, il corpo è costretto ad utilizzare le proteine per produrre lo zucchero necessario al cervello.
Non solo, ma sempre secondo i medici, durante un digiuno, aumentano appunto i corpi chetonici, capaci di danneggiare gravemente la salute. In realtà, vari studi hanno   hanno dimostrato che il cervello è dotato di enzimi in grado di metabolizzare i corpi chetonici. In particolare, è stato dimostrato che il cervello, durante un digiuno, è in grado di utilizzare proprio i corpi chetonici per produrre gli zuccheri necessari.
Quando i chetoni raggiungono un valore di soglia nel sangue, l'organismo e, in particolare, le cellule del sistema nervoso, li utilizzano per produrre energia, senza utilizzare gli aminoacidi (sempre per preservare la massa muscolare): si tratta di un adattamento fisiologico ancestrale, che consente anche di risparmiare sulle preziosissime proteine.
Questa è un ulteriore prova che il nostro organismo è perfettamente tarato per stare a digiuno, tanto che nel giro di poche ore, già sa cosa deve fare:
  • Toglie la fame (e sono proprio i chetoni che fanno questo lavoro)
  • Utilizza sopratutto glucosio e grassi
  • Risparmia proteine per preservare la massa muscolare fondamentale per procurarsi del cibo.
Un meccanismo pressochè perfetto e, si sa, c'è solo una cosa che rende perfetti: la pratica. Se invece il digiuno non facesse parte integrante del nostro patrimonio genetico, non pensate che il nostro organismo impazzirebbe dando segnali di fame ogni giorno, a tutti i minuti e andando in confusione su tutto, compreso da quale fonte energetica prendere le calorie, quindi magari massacrando i muscoli? Nel 2005, un gruppo di ricercatori  danesi pubblicarono uno studio*** sul digiuno sul prestigioso Journal Applied of Physiology.
Questa è la loro introduzione alla ricerca:

“Il nostro genoma è stato probabilmente selezionato durante il periodo tardo-paleolitico (50,000-10,000 AC), durante un periodo in cui l'uomo era cacciatore-raccoglitore. A quel tempo non vi erano garanzie a trovare cibo, con conseguenti  alterni periodi di abbondanza e di carestia. Inoltre, l'attività fisica doveva essere una parte della vita quotidiana dei nostri antenati, per il foraggio e quindi la caccia per il cibo. Queste oscillazioni cicliche oscillazioni tra periodi di abbondanza e carestie, e quindi in anche in riserve di energia, nonché tra esercizio e di riposo, hanno caratterizzato il periodo tardo-paleolitico, che hanno guidato la selezione di geni coinvolti nella regolazione del metabolismo. Così il nostro genotipo selezionato secoli fa per favorire un ambiente con oscillazioni di riserve energetiche esiste ancora, con poche o nessuna modifica."

Del resto anche per gli animali è cosi, per esempio quando stanno male; se un cervo, un lupo, un cinghiale  si ammala o è ferito e ovviamente non può più andare a caccia, chi gli porta da mangiare?
Così si rintanano, da soli, in un luogo isolato e non toccano cibo, aspettando che il tempo guarisca il tutto.
Dopo milioni di anni, per selezione naturale, non mangiare per certi periodi è pertanto diventato in molti esseri viventi  la condizione normale e ottimale per guarire. Del resto chi ha un gatto o un cane può averlo notato; anche gli animali domestici, quando stanno male, fanno ancora così, cioè si rintanano da soli e non mangiano.
Ma ritorniamo alla fisiologia. Durante i primi 5 giorni di digiuno, il tasso di ormone della crescita (che ricordo tende a ossidare i grassi ed aumentare la massa muscolare) aumenta per i primi due giorni 5 volte il valore prodotto nelle 24 ore* (Tabella 1), per poi progressivamente tornare al valore di base; quindi fare ciclicamente un digiuno di 5 giorni ha decisamente molto senso, senza nessun rischio di perdita di massa muscolare.
 
  
Tabella 1 - comparazione tra i livelli GH tra persone che mangiano regolarmente (prima colonna a sinistra, le frecce sono i pasti) e soggetti a digiuno a primo giorno (colonna centrale) e al 5° giorno (colonna a destra). Come si può notare nei primi giorni il GH si innalza molto a digiuno, per poi ritornare a valori quasi normali al 5° giorno. La freccia GRF indica che gli studiosi hanno infuso per endovena GHRH (Growth hormone releasing hormone) l' ormone che controlla il rilascio dell' ormone della crescita. (tratto da **, vedi bibliografia).
 
A partire dal 6° giorno, il cervello adatta il suo metabolismo consumando i corpi chetonici, limitando cosi i suoi bisogni in glucosio. Il metabolismo basale si abbassa  a 1500 calorie e quest' energia proviene da 20 grammi di proteine (80 calorie), più 158 grammi di trigliceridi (1420 calorie), mentre il cervello lavora ormai con 44 grammi di glucosio (oramai agli sgoccioli) e 47 grammi di corpi chetonici. Nel grafico 1 si possono notare le variazioni di alcuni parametri durante 5 giorni di digiuno: Beta-OH e AA sono i chetoni, mentre FFA sono gli acidi grassi liberi.
 
  
Grafico 1 - tratto da ** vedi bibliografia

I restanti 36 grammi di glucosio vengono consumati dai globuli rossi e bianchi, mentre tutti gli altri tessuti utilizzano gli acidi grassi e i corpi chetonici come fonte di energia. Questo potrebbe spiegare perchè i soggetti che effettuano un digiuno senza controllo, senza aminoacidi e prolungato oltre i 5-7 giorni, quando riprendono a mangiare riprendono generalmente più grasso di prima, in quanto il metabolismo si è oramai abbassato e il lipolitico ormone della crescita è ormai tornato ai livelli iniziali. Questo non succede con il Muscle Detox (MD), in quanto il digiuno vero e proprio viene interrotto volutamente proprio al quinto giorno, in modo da evitare l'abbassamento del metabolismo basale e dell' ormone della crescita. Detto questo, a questo punto si deve lavorare per enfatizzare ancora di più il lavoro dell' ormone della crescita, magari aggiungendo nel programma MD (oltre ai già noti ramificati e glutammina) un prodotto a base di arginina che stimola il GH a ridosso del maggior picco cioè attorno alle ore 24:00.          
Ricapitolando, il Gh viene stimolato dal digiuno, fino a 5 volte del valore di base nelle 24 ore normalmente e molto di più con prodotti mirati, consentendo in questo un lavoro di altissima qualità a carico di quest' ormone:
  • Un aumento della produzione di glucosio dal fegato
  • Un incremento dell' utilizzo  del tessuto adiposo sottocutaneo
  • Un conservazione dell' azoto, permettendo cosi un risparmio proteico
L' effetto lipolitico del GH a con il digiuno è straordinario (tabella 2); dopo 2 giorni circa (32 ore) il valore degli acidi grassi liberi è del triplo rispetto al valore iniziale, mentre al terzo giorno (56 ore) aumenta di un ulteriore 20%, denotando cosi che ci stiamo avvicinando ad un limite.
 

Tabella 2
 
Ma una cosi grande quantità di acidi grassi liberi circolanti hanno bisogno dei buon livelli di carnitina per essere trasportati in modo efficiente all' interno del mitocondrio per essere bruciati. Ma questa sostanza è contenuta sopratutto nella carne, ma essendo a digiuno, ci potrebbe essere un problema di adeguati livelli di carnitina, specialmente in contemporanea con il livello triplicato di acidi grassi circolanti rispetto alla norma. E' evidente che in questo senso è fondamentale la supplementazione di L-carnitina o meglio di Acetil-l-carnitina (esempio Carnitaq), decisamente la forma più potente ed efficace.

 
 
Quello che a livello umano la medicina ufficiale non osa nemmeno sotto tortura tipo Guantanamo, cioè consigliare il digiuno di routine, si sta invece diffondendo nell'allevamento degli animali, senza che questo crei scandalo, anzi diventando addirittura un vanto per gli scienziati, considerati all' avanguardia in queste tecniche.
Esempio di questa bizzarra situazione è proprio una ricerca italiana, riportata anche recentemente dal prestigioso “Corriere della Sera” del 29 luglio 2011, guidata dalla biologa marina Dott. Chiara Gambardella, dell' Università di Genova.
Il problema da risolvere era la diversa qualità del pesce di allevamento rispetto a quello selvaggio, visto che il primo contiene meno proteine e omega 3 rispetto al secondo, senza contare l' elevato costo del mangime per l' acquacoltura.
La biologa ha iniziato la sua ricerca studiando un fenomeno biologico, chiamato “crescita compensatoria”, cioè quando i pesci sono sottoposti a uno stress, come appunto il digiuno, riescono a sopravvivere e quando si alimentano di nuovo crescono velocemente, ritrovandosi uguali ai pesci che non hanno avuto alcun stress.
Proprio per questo fu attentamente studiato il caso della petroliera Haven, che nel 1991 andò rovinosamente a fuoco proprio nel porto di Genova, che travasò in mare 50.000 tonnellate di petrolio, non riuscendo però ad uccidere i pesci, perchè per salvarsi probabilmente digiunarono; successivamente tutti recuperarono la loro stazza iniziale.
Anche sulla base di questo episodio, la Dott. Gambardella ha messo a confronto tre popolazioni di spigole (detti anche branzini): la prima alimentata in maniera regolare, la seconda tenuta a digiuno per 15 giorni e poi rialimentata e la terza a digiuno per 35 giorni.
Il risultato finale (spero a non a sorpresa!) è stato che le spigole digiunatrici secondo gruppo, una volta tornate all' alimentazione normale, risultavano del tutto paragonabili a quelli del primo gruppo, cioè quello aveva sempre mangiato normalmente, senza alcuna alterazione della loro carne.
Nel terzo gruppo di pesci, cioè quelli non avevano mangiato per più di un mese, si presentò invece qualche alterazione. Questi dati indicano che se faccio digiunare i pesci per 15 giorni e poi ridò loro da mangiare, risparmio ovviamente  sui mangimi e il prodotto che ottengo è esattamente lo stesso come qualità totale. Non solo, ma la Gambardella è convinta che dopo il digiuno il pesce produca più grassi omega 3 e attualmente è impegnata proprio in questo ulteriore studio, collaborando anche l'Università norvegese di Bodo, dell' Insubria (Varese) ed a Akron (Ohio).
So benissimo le obiezioni che vi vengono in mente, tipo che non siamo dei branzini, che non si sanno gli effetti a lungo termine, ecc.
Ma questo introduce il cavallo di battaglia dei bronto-para-nutrizionisti-nazional-popolar-statal-dieta-mediterranea-4fettebiscottateconunvelodimarmellatalamattina e cioè dei tanto decantati problemi che il digiuno può provocare al nostro organismo.
Il tecnico BIIOSystem-NBBF Giuseppe Di Carlo di Monopoli (Bari) dopo il Muscle Detox
 
La prima considerazione da fare però è questa; se i medici in vita loro non hanno mai visto nessuno a digiuno, come fanno a sapere esattamente se fa veramente male? La loro risposta ufficiale è che, secondo uno studio del 1983, il digiuno fa male al cuore, perchè ridurrebbe la sua massa muscolare.
Sono andato a vedere questa ricerca, pubblicato su Annal Internal Medicine nel 1983, condotto da Wadden dell' Università della Pennsylvania, e in realtà dice solo che le diete a bassissime calorie (Very Low Calories Diet o VLCD cioè sotto le 800 calorie giornaliere) o il digiuno, potrebbero avere un effetto sulla riduzione della massa muscolare del cuore, ma non afferma che questo sia irreversibile o, peggio, dannoso per il sistema cardiaco. Tra l' altro, senza temere di essere smentito, da che mondo è mondo, un muscolo (e il cuore lo è mi sembra) quando perde massa  per insufficiente apporto alimentare, ritorna di dimensioni assolutamente normali quando l'apporto di cibo ritorna regolare, senza particolari conseguenze.
Tra l' altro leggo e sento dai medici anche la solita ridicola solfa dei danni ai reni provocati dal digiuno, in quanto la  massa magra viene convertita in energia, con conseguente sovraccarico epatico, ma in questo studio (cioè quello che impedisce a tutti i nutrizionisti del globo terracqueo di consigliarlo) non ve ne è traccia. Ma la cosa più sorprendente che Wadden non dice affatto che il digiuno modificato (cioè con l' aggiunta di proteine/aminoacidi) fa male al cuore, ma nelle sue conclusione afferma  esattamente il contrario: “In contrapposizione alle precedenti diete "proteine liquide" che sono state associate con almeno 60 morti, le diete ipocaloriche a basso contenuto di proteine di qualità superiore appaiono sicure se limitate a 3 mesi o meno sotto attento controllo medico. Prove di questa sicurezza sono fornita dai risultati del monitoraggio Holter (uno strumento portatile in grado di monitorare in maniera continua l'attività elettrica del cuore per 24 o più ore ndr ) e il fatto che nessuno decesso legati all'alimentazione sono stati segnalati in oltre 10 000 casi. Il problema principale da risolvere è il mantenimento delle perdite grande peso raggiunto con queste diete.”
Insomma, per quanto possa sembrare incredibile, la ricerca di riferimento della comunità scientifica mondiale che dovrebbe sconsigliare il digiuno modificato o comunque le VLCD per presunte problematiche cardiache, in realtà afferma che questa pratica è assolutamente sicura. Quando parla delle morti, come è chiaro, si riferisce alle diete liquide anni '70 (abbandonate quindi da più di 30 anni), in cui venivano utilizzate proteine di scarsa qualità, come il collagene idrolizzato. L' unico dubbio che ha è quello che il peso perduto con le VLCD alla fine possa essere recuperato con il tempo, ma è il problema di tutte le diete al mondo e non certo solo del digiuno modificato, anche se con la Paleo Diet sono convinto di aver risolto anche questo ostacolo. Poi, visto che lo studio era del 1983, quindi un po' datato, ho controllato se c' erano degli studi più recenti e ho trovato una meta-analisi (cioè una comparazione di tutte le ricerche su un dato argomento) sulle VLCD, curato sempre dallo stesso autore, Wadden e pubblicato sulla rivista scientifica Obesity (2006- 14, 1283–1293; doi: 10.1038/oby.2006.146).
 
Sono andato a vedere se più di venti anni di esperienza in più sul digiuno modificato/VLCD poteva aver raccolto maggiori informazioni sugli effetti collaterali.
Gli studiosi chiariscono subito che ““Nessuno studio ha segnalato eventuali gravi eventi avversi attribuibili alla VLCD.”; tuttaviasono segnalati intolleranza al freddo, perdita di capelli, mal di testa, stanchezza, vertigini, deplezione del volume sanguigno (con anomalie all' elettroliti come il sodio), crampi muscolari e costipazione, ma questi effetti collaterali sono “generalmente di bassa entità, transitori  e facilmente gestibili”.
Diverso il caso della  colelitiasi, cioè dell' aumento della possibilità di avere calcoli biliari riscontrato nel 25% dei soggetti a VLCD, ma come chiariscono subito i ricercatori, sono generalmente asintomatici e comunque si sono sviluppati solo dopo diversi mesi di dieta, cosa che peraltro con il Muscle Detox è impossibile perchè dura solo 5 giorni.
Non solo, ma secondo uno studio italiano del 1998 dell' Università di Chieti, per abbassare a zero le probabilità dello sviluppo di calcoli biliari, basta aggiungere 7-12 grammi di grassi al VLCD-digiuno modificato, perchè probabilmente mantengono un adeguato svuotamento della cistifellea ( un piccolo organo situato vicino al fegato che collabora ai processi della digestione concentrando la bile che verrà riversata nel duodeno dopo il pasto) che potrebbe così controbilanciare il processo di formazione dei calcoli che agiscono durante la perdita di peso.
     
 
 
 
Omega 3 e olio d'oliva per fare il Muscle Detox in massima sicurezza
 
 
Conseguentemente mi sento di consigliare un apporto lipidico extra durante il Muscle Detox, consistente in 5 grammi di olio extravergine di oliva e 5 grammi di Omega 3, sia annullare quindi la remota possibilità di formazione di calcoli biliari, sia per mantenere attivi gli enzimi deputati all' ossidazione dei grassi, senza inficiare l' efficacia finale del programma, vista la quantità estremamente limitata. Ma leggendo tutta la meta-analisi dell' Università della Pennsylvania scopro finalmente questi mitologici danni al cuore derivanti dalle VLCD/digiuno e...farmaci! Si, perchè nel 2006 la Direzione generale Salute e tutela dei consumatori dell' Unione europea pubblicò un rapporto in cui si affermava: “non ci sono stati morti documentate attribuibili alle VLCD da quando includono dai primi anni 1980 di proteine ​​di alta qualità (ad esempio, latte, uova, o di soia). (…)  Tuttavia negli Stati Uniti, dove sono stati utilizzati dexfenfluramina e fenfluramina ( farmaci dati con VLCD ndr) per periodi più lunghi che in Europa, questi farmaci sono risultati associati con la malattia delle valvole cardiache.” Ricapitolando, per la stessa medicina ufficiale il digiuno modificato o diete comunque VLCD non hanno nessun effetto collaterale e i danni al cuore ci sono solo quando si danno i farmaci anoressizzanti (che danno loro tanto per non perdere l’ abitudine a dare medicine “a prescindere”), che nel Muscle Detox ovviamente non sono contemplati. Ma non è finita qui, perchè l' incredibile caccia alla streghe verso il digiuno modificato da parte della stragrande maggioranza della comunità medica, basata su effetti collaterali che non esistono (e se ci sono la colpa è di loro stessi che danni farmaci a cavolo), ha ricevuto un altro duro colpo alla loro credibilità. Infatti nel giugno di quest' anno, la rivista “Diabetologia” ha pubblicato uno studio shock (tale solo per i dottori ovviamente...) in cui un gruppo di diabetici di tipo II, dopo 2 mesi di una VLCD, ha normalizzato tutti i parametri: insomma dopo non aveva più il diabete!
 
  
Effetti  di otto settimane di intervento dietetico su (a) glucosio plasmatico, (b) produzione glucosio epatico (HGP) e (c) contenuto epatico ditriacilglicerolo (TG) per i partecipanti diabetici (triangoli neri).
I cerchi bianchi
indicano la media per il peso del gruppo di controllo dei non-diabetici.
I dati sono mostrati come media ± SE
 
Sono andato a vedere i dettagli di questo studio, svolto dall' Università di Newcastle e in pratica si tratta di un Muscle Detox allungato, in quanto tramite un sostitutivo del pasto, i diabetici ingerivano giornalmente poca roba e cioè circa 60 grammi di carboidrati, 42 grammi di proteine, 9 grammi di grassi + tre porzioni di verdura al giorno e vitamine/minerali.
Durante i due mesi non è stato osservato  nessun effetto collaterale negativo e i ricercatori (Roy Taylor e coll. dell'Università di Newcastle), hanno concluso che «Le cellule del pancreas che producono insulina nel diabete di tipo 2 sono come in sonno. Ma quando il livello del grasso nel pancreas è stato ridotto le abbiamo viste tornare completamente alla loro funzione normale. E questo è effettivamente notevole».
Tre mesi dopo l'inizio della sperimentazione e aver ripreso un'alimentazione pressochè normale (ovviamente con porzioni controllate e cibi adatti) sette degli undici pazienti erano ancora liberi dal diabete.
Bisogna certamente sottolineare che, anche se diabetici, non si possono certo tenere delle persone con un cosi basso apporto di cibo per molto tempo, ma è un fatto che una malattia considerate incurabile, possa essere facilmente domata semplicemente con l' alimentazione e senza farmaci, magari appunto provando ad effettuare dei periodici periodi di Muscle Detox, alternati ad un alimentazione più normale ed efficiente come la Paleo Diet.
  
 
Insomma qualcosa di differente che dare solo farmaci ipoglicemizzanti e basta, per esempio... Secondo me, la comunità medica, sullo slancio di questo studio di “Diabetologia”, potrebbe effettuare ulteriori ricerche per cercare di risolvere il problema di una malattia che entro 20 anni conterà circa 300 milioni di persone in tutto il mondo. Ma non sarà assolutamente cosi; riporto alcuni incredibili commenti dei nostri baroni il giorno dell' uscita dello studio inglese:
  • Carlo Bruno Giorda, presidente dell’Associazione medici diabetologi:  “una dieta così drastica potrebbe esser eccessiva: non credo sia realmente sostenibile come approccio terapeutico perché non è una dieta che si può seguire per sempre  non è adatta a tutti i pazienti e soprattutto non sappiamo cosa accade quando poi si ritorna a mangiare normalmente».
  • «Seicento calorie al giorno sono davvero poche», ha detto a Lettera43.it Roberto Zicari, biologo nutrizionista docente dell'Università di Genova, «per fare un paragone, era la dotazione alimentare degli ebrei nei campi di concentramento nazisti». Zicari ha infatti aggiunto che una tale dieta non è adatta a tutti i soggetti, specie se già malati. «Aspettiamo di conoscere i dettagli della ricerca e in particolare della nuova dieta», ha aggiunto, «e soprattutto non dimentichiamoci che il campione preso in esame è ancora troppo ristretto per esultare».
  • Il diabetologo Massimo Massi Benedetti, della International Diabetes Federation:  ''prima di poter parlare di una effettiva guarigione dei pazienti, è necessario un monitoraggio, cioè un follow-up a lungo termine, ed è anche necessario verificare gli esiti della ricerca su un campione più ampio di pazienti''. Il monitoraggio sul lungo periodo è infatti ''fondamentale - sottolinea Massi Benedetti - per comprendere se gli effetti della dieta rigida permangano nel tempo, o se altri elementi possano portare a una ricomparsa del diabete di tipo 2. Per questa ragione - conclude - il follow-up deve durare alcuni anni''.
Mi fermo qui per carità di patria, perchè ce ne sono anche altri ancora peggiori, perchè appare chiaro che guarire le malattie con l' alimentazione non ha proprio voglia nessuno. Vorrei però chiarire che non è proponibile affamare la gente per mesi, (anche perchè sarebbe assolutamente impossibile sul lungo periodo), ma estrapolare i dati scaturiti da questa ricerca ed altre sulle VLCD/digiuno modificato, per cercare magari di consigliare cicli periodici di queste strategie e migliorare salute, efficienza, maggiore massa magra, meno grasso, maggiore performance sportiva e magari malattie cronico degenerative.
Ma, secondo voi, dopo aver letto gli entusiastici  commenti dei nostri medici più illustri, sarà mai possibile?
Qui siamo di fronte a qualcosa di inconcepibile; i medici e i nutrizionisti del mondo non consigliano il digiuno perchè gli studi dicono che fa male al cuore, ma quando vai a leggere queste ricerche tutto questo non viene riportato e anzi l' autore che avrebbe affermato dei problemi al cuore, scrive più volte esattamente il contrario e cioè che le VLCD sono assolutamente sicure.
Non solo, si scopre pure che il digiuno modificato fa guarire il diabete, ma non va bene lo stesso perchè “ non è adatta a tutti i pazienti e soprattutto non sappiamo cosa accade quando poi si ritorna a mangiare normalmente”; “il campione preso in esame è ancora troppo ristretto per esultare”e“...il follow-up deve durare alcuni anni''.
Infine, quando ad alcuni soggetti hanno avuto veramente problemi al cuore con le VLCD è stato solo quando proprio alcuni medici illuminati hanno dato dei farmaci: insomma siamo alla follia allo stato più puro.
Comunque alle luce dei nuovi dati che ho riportato, vi propongo un versione aggiornata del programma Muscle Detox, in cui:
  1. ho escluso totalmente i cibi non Paleo nei giorni di entrata e di uscita dal digiuno, per cercare di disintossicare l' organismo dalla dipendenza dal cibo ed evitare saponine e lectine che provocano permeabilità intestinale.
     
  2. ho inserito un integratore stimolante il GH, per enfatizzare l' importante aumento dell' ormone della crescita (fino a 5 volte di quello basale) e quindi massimizzare la perdita di grasso e il mantenimento/aumento della massa muscolare.
     
  3. Inserimento strategico dei grassi (Olio di oliva e Omega 3) sia annullare quindi la remota possibilità di formazione di calcoli biliari, sia per mantenere attivi gli enzimi deputati all' ossidazione dei grassi, senza inficiare l' efficacia finale del programma, vista la quantità estremamente limitata.
Adesso siete proprio pronti per iniziare il vostro Muscle Detox 2.0, un programma che spingerà il vostro organismo e la vostra mente verso risultati tangibili,  permettendo anche un autocontrollo personale prima impensabile. Scoprirete anche come è possibile non mangiare e nello stesso tempo sentirsi benissimo, comprendendo cosi che il cibo che ingeriamo a volte è assolutamente superfluo rispetto al vero fabbisogno.
Note generali:
  • Pesarsi la mattina di ogni giorno (compreso quello prima del l’inizio del digiuno), dopo essere andati al bagno.
     
  • Se ci sono attacchi fame, succhiare mezzo limone e bere mezzo succo di frutta con acqua. Provare anche a prendere qualche aminoacido con molta acqua.
     
  • L' acqua deve essere abbondante e alcalina a 9,5; utiizzare per questo le gocce alcaline Alkawater, mettendo 1-3 gocce per ogni bicchiere d' acqua. L' alcalinizzazione è fondamente nel digiuno per permettere un ottimale smaltimento delle scorie acide che vengono forzatamente prodotte con la mancanza di cibo.
Tolta la leggera attività aerobica assegnata, si deve cercare di non fare nessun sforzo fisico.
Sempre nei limiti del possibile, in questi giorni ci si dovrebbe rilassare e quindi pochi telefoni e telefonini, fax, ecc.
 

Le fasi del digiuno modificato
Giorno 0: preparazione

 

Colazione
Frutta, noci o tisana
Metà mattina
Acqua a volontà
Pranzo
Insalata di verdure crude con 5 g di olio extravergine di oliva e verdure cotte
Metà pomeriggio
Una mela e 10 nocciole
Sera
Frutta o macedonia, acqua a volontà e 5 g di omega 3
Note:
cercare di rilassarsi il più possibile in generale, fare un bagno rilassante con sali e cercare di lavorare il meno possibile e comunque distaccatevi dalla normale routine di tutti i giorni



Giorni 1,2,3,4,5,6:
i giorni del digiuno

 

Colazione
Tisana oppure tè verde (con poco miele o succo d'agave)
Lassativo a base di prugne o al magnesio
dopo qualche ora ci dovrebbe essere l'evacuazione, quindi tenersi a portata di...bagno.
Se possibile stare a casa
Metà mattina
Acqua a volontà o tisana
Pranzo
Brodo di verdure con 5 g di olio extravergini di oliva oppure zuppa di verdure liofilizzata gia pronte biologiche (tipo Rapunzel)
dopo pranzo, se possibile, fare un pisolino di circa 20-30 minuti per aiutare il fegato a disintossicarsi
Metà pomeriggio
Tisana di erbe o di frutti (con mezzo cucchiaino di miele o di agave)
Prima dell'attività aerobica
Assumere 10 cps di aminoacidi ramificati + 2 g di L-carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitina) o 10 g di BCAA + 2/3 g di glutamina + 2 g di L-carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitna)
20-30 minuti di attività aerobica a bassa intensità
Dopo l'attività aerobica
Assumere 10 cps di aminoacidi ramificati + 2/3 g di glutamina o 10 g di BCAA + 2 g di glutamina
Sera
Succo di frutta o succo di verdure o brodo di verdure. 5 g di omega 3
Prima di andare a letto
Uno stimolatore dell'ormone della crescita come Morfeus, 5 cps
Note:
Se possibile andare a letto abbastanza presto dopo una bella doccia rilassante.
Dormire il più possibile. Se soffrite d'insonnia prendete 3-12 g di melatonina (già nel Night Recovery 2). Stare al caldo.

 

Giorno 7:
primo giorno di reintegrazione

 

Colazione
Tisana, oppure tè verde (con mezzo cucchiaino di miele)
Metà mattina
Rottura del digiuno
Pranzo
Un piatto di verdura con 5 g di olio extravergine di oliva con petto di pollo
Metà pomeriggio
Tisane di erbe o di frutti (con mezzo cucchiaino di miele)
Prima dell'attività aerobica
Assumere 10 cps di aminoacidi ramificati + 2 g di L-carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitina) o 10 g di BCAA + 2/3 g di glutamina +2 g di L-carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitina)
20-30 minuti di attività aerobica a bassa intensità
Dopo l'atitvità aerobica
10 cps di aminoacidi ramificati + 2/3 g di glutamina o 10 g di BCAA + 2/3 g di glutamina
20-30 minuti di attività aerobica a bassa intensità
Sera
Minestra di sedano o asparagi. 5 g di omega 3
Prima di andare a letto
Uno stimolatore dell'ormone della crescita come il Morfeus, 5 cps


Giorno 8:
secondo giorno di reintegrazione

 

Al risveglio, se stitici, lassativi naturali a base di prugne o al magnesio
Colazione
Due prugne secche o un fico secco ammollati nell'acqua, 2-3 fette di prosciutto
Metà Mattina
Acqua minerale a volontà
Pranzo
Insalata, una mela, carote e 150 g di manzo
Metà Pomeriggio
Tisane di erbe o di frutti (con mezzo cucchiaino di miele)
Prima dell'attività aerobica
10 cps di aminoacidi ramificati + 2 g di L-Carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitina) o 10 g di BCAA + 2-3 g di glutamina + 2 g di L-carnitina (o 500 mg di Acetilcarnitina)
20-30 minuti di attività aerobica a bassa intensità
Dopo l'attività aerobica
10 cps di aminoacidi ramificati + 2-3 g di glutamina o 10 g di BCAA + 2-3 g di glutamina
Sera
Intalata mista con carote, 150 g di pollo e 5 g di omega

Giorno 9

Ritorno alla dieta normale, preferibilmente Paleo Diet.

 


 

BIBLIOGRAFIA

- **Fasting Enhances Growth Hormone Secretion and Amplifies the Complex
Rhythms of Growth Hormone Secretion in Man
Klan Y. Ho, Johannes D. Veldhuls, Michael L. Johnson, Richard Furlanetto, William S. Evans,*
K. G. M. M. Alberti, and Michael 0. Thomer
J. Clin. Invest.
© The American Society for Clinical Investigation, Inc.
0021-9738/88/04/0968/08
Volume 81, April 1988, 968-975
Departments of Internal Medicine and Pharmacology, University of Virginia Medical School, Charlottesville, Virginia 22908;
The Childrens Hospital ofPhiladelphia, University ofPennsylvania, Philadelphia, Pennsylvania 19104; and the Royal Victoria Infirmary, Newcastle Upon Tyne, England
*Augmented growth hormone (GH) secretory burst frequency and amplitude mediate enhanced GH secretion during a two-day fast in normal men.The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism April 1, 1992 vol. 74 no. 4 757-765 - M L Hartman et altri - Department of Medicine, University of Virginia, Charlottesville 22908.
-  ***Effect of intermittent fasting and refeeding on insulin action in healthy men - Nils Halberg,1 Morten Henriksen,1 Nathalie Söderhamn,1 Bente Stallknecht,1 Thorkil Ploug,1 Peter Schjerling,2 and Flemming Dela1 - Submitted 9 June 2005 ; accepted in final form 22 July 2005 Published online before print July 2005, doi: 10.​1152/​japplphysiol.​00683.​2005 Journal of Applied Physiology December 2005 vol. 99 no. 6 2128-2136 - 1Copenhagen Muscle Research Centre, Department of Medical Physiology, The Panum Institute, University of Copenhagen, Denmark; and 2 Copenhagen Muscle Research Center, Department of Molecular Muscle Biology, Rigshospitalet, Denmark
 

Bibliografia:

  • Very Low Calorie Diets: Their Efficacy, Safety and Future
    Thomas A. Wadden, Albert J. Stunkard and Kelly D. Brownell
    Ann Intern Med November 1, 1983 99:675-684;
     
  • The Evolution of Very Low Calory Diets: An Update and MEta-analysis FREE
    Adam Gilden Tsai and Thomas A. Wadden
    Obesity 14: 1283-1293; doi: 10.1038/oby.2006.146
  • SCOOP-VLCD Working Group. Scientific Co-operation on Questions Relating to Food: Directorate-General Health and Consumer Protection, European Union http://www.foodedsoc.org/scoop.pdf(Accessed February 24, 2006).
  • Festi D., Colecchia A., Orsini M., et al. (1998) Gallbladder motility and gallstone formation in obese patients following very low calorie diets: use it (fat) to lose it (well). Int J Obes.22: 592–600.
  • Diabetologia - DOI: 10.1007/s00125-011-2204-7 – giugno 2011
  • Reversal of type 2 diabetes: normalisation of beta cell function in association with decreased pancreas and liver triacylglycerol
  • E. L. Lim, K. G. Hollingsworth, B. S. Aribisala, M. J. Chen, J. C. Mathers and R. Taylor
Claudio Tozzi
 (http://www.netintegratori.it/)

Le informazioni contenute in questo articolo hanno fini puramente divulgativi e non intendono in alcun modo sostituire il parere dei professionisti del settore sanitario. Consultate il vostro medico prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio o integrazione nutrizionale.
 

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